Proclamazione stato d’agitazione lavoratori dell’Ufficio delle Dogane di Como e richiesta attuazione delle procedure di raffreddamento e conciliazione, ai sensi dell’art. 2, comma 2, della Legge n. 146/1990, come modificata dalla legge n. 83/2000.
La R.S.U. e le Organizzazioni Sindacali territoriali di CGIL, CISL, UIL, FLP, USB e CONFSAL UNSA, su mandato dei lavoratori dell’Ufficio delle Dogane di Como manifestato nel corso di apposite assemblee, dichiarano lo stato di agitazione del Personale e richiedono l'attuazione delle procedure di raffreddamento e conciliazione, ai sensi dell'art. 2, comma 2, della legge n. 146/1990, come modificata dalla legge n. 83/2000.
Le ragioni che hanno indotto i Dipendenti di questo Ufficio ad assumere tale decisione sono – tra altre - le preoccupazioni del Personale circa:
1)
le inaccettabili condizioni di vivibilità degli uffici che derivano dall’assoluta carenza di programmazione degli interventi manutentivi e di rifacimento/adeguamento, le carenze igienico-sanitarie e le violazioni delle norme di sicurezza, oltre che il pesante malfunzionamento dei servizi operativi e l’obsoleta strumentazione hardware e software a disposizione dei dipendenti che causano continue interruzioni dei servizi e disagio agli Utenti e al Personale;
2)
la palese violazione dei principi di trasparenza e partecipazione. Nella fattispecie, si lamenta la totale assenza di chiarezza sulle strategie operative con cui la Direzione intende affrontare i cambiamenti organizzativi che entreranno in vigore il prossimo primo novembre e che, oltre alle attività, riguardano la gestione delle risorse umane, strumentali, logistiche, di trattamento economico e pensionistico.
Si evidenzia alle SS.LL., per avere una giusta dimensione dell’importanza di questo Ufficio, che la Dogana di Como con le sue differenti articolazioni e con le sue Sezioni Operative, rappresenta uno dei maggiori valichi terrestri in Italia, la media giornaliera di veicoli che attraversano il confine turistico di Brogeda (dato 2024) è di circa 32.060. Si pensi alla visibilità di questo confine e all’impatto sul turismo che entra in Italia, con il riflesso di immagine che ricade sulla Città di Como.
La nostra frontiera, infatti, costituisce il punto di ingresso privilegiato per i viaggiatori provenienti dal nord Europa. Non va trascurato, poi, l’intenso traffico commerciale che caratterizza il valico di Ponte Chiasso, dal quale transitano quotidianamente una media di 1.125 autoarticolati.
Vanno ricordate inoltre le numerose attività che lo Stato affida agli uffici doganali, come la gestione delle accise, vale a dire il rilascio delle autorizzazioni agli impianti (che nel caso di Como riguardano tutto il territorio del comasco e del lecchese; segnaliamo che nel primo semestre del 2025 sono stati rilasciati 620 provvedimenti) e le relative verifiche in loco.
Questi sono elementi di fondamentale importanza per segnalare quanto, anche a livello strategico, l’UD di Como meriterebbe attenzione e organizzazione. Invece, proprio recentemente, la Direzione Centrale ha deciso di declassarlo, a dispetto di tutti i risultati che nel tempo hanno confermato il grande lavoro di difesa erariale che viene quotidianamente svolto dai nostri uffici, non valutando gli alti obiettivi che l’Amministrazione Centrale annualmente ci affida, e che mai sono stati disattesi.
Ciò premesso, evidenziamo che:
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numerose e reiterate sono state le richieste rivolte alla Direzione locale affinché si intervenisse per la messa in sicurezza di alcuni dei nostri uffici. La condizione di alcune strutture, in particolare quelle di Oria Valsolda e di Ponte Chiasso, il cui inaccettabile degrado è stato peraltro reso noto dagli Organi di stampa, rivelano l’assoluta assenza del Datore di Lavoro.
A nulla sono valse le segnalazioni ed i reperti fotografici raccolti da questa R.S.U., dato che dinnanzi a qualunque rimostranza la Direzione ha risposto con interventi dell’ultima ora. A titolo esemplificativo ma non esaustivo, si precisa che le inaccettabili condizioni possono desumersi dal recente allagamento dell’ufficio turistico di Brogeda che ha visto impegnati i funzionari ADM e i militari della Guardia di Finanza nello spazzamento dell’acqua penetrata dal soffitto, per scongiurare un rischio elettrico nel locale della dogana; oppure la condizione di assoluta precarietà del piazzale della dogana commerciale a Ponte Chiasso e della pavimentazione del valico Ponte Chiasso-strada; inoltre, si segnala banalmente la mancanza di distributori di acqua potabile in tutto il sito di Via Baragiola;
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la Direzione di ADM ha da tempo comunicato al Personale la decisione di trasferire i dipendenti dell’Ufficio della sede di Como presso la sede di Ponte Chiasso, senza aver chiarito – se non mediante ipotesi di planimetrie esibite alle Parti Sindacali in videoriunione - quali saranno gli spazi a disposizione, come andranno gestiti gli archivi doganali e se saranno disponibili aree di parcheggio per i dipendenti (anch’esso problema di non poco conto, data la posizione di confine e di passaggio degli automezzi pesanti quale è Ponte Chiasso); inoltre, nonostante le reiterate richieste di aggiornamento e informazione, nulla di definito e rassicurante è stato comunicato al Personale circa il trattamento economico e pensionistico che, ci si aspetta, non debba provocare disparità di trattamento tra i lavoratori;
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con notizia orale del 10 luglio u.s., la Direzione Territoriale di ADM ha avvisato le Parti Sindacali che, con decorrenza 01 novembre 2025 (data di avvio della riorganizzazione nazionali degli Uffici di Agenzia), intende dare corso ad una nuova modalità di organizzazione dei servizi doganali erogati presso la stazione ferroviaria di Chiasso (quindi situata in territorio estero), punto di snodo del trasporto passeggeri e merci, su rotaia.
Significando che i colleghi attualmente in servizio presso quella sede dovranno rientrare in Italia entro fine ottobre e, dal giorno seguente, dovrà avviarsi una nuova turnazione per la quale la Parte Datoriale non ha fornito alcuna anticipazione. All'opposto, sempre nella data del 10 luglio, la Direzione Territoriale ha chiesto alla R.S.U. di presentare delle proposte con le quali fronteggiare questo cambiamento. Si rileva in questa sede l’inaccettabilità che il Datore di Lavoro nella P.A. chieda alla Parte Sindacale di promuovere misure organizzative, provando a trasferire sul sindacato le sue prerogative.
I dipendenti di questo Ufficio sono giustamente preoccupati per il loro futuro ed hanno bisogno di interventi e risposte. Le Parti Sindacali hanno ripetutamente espresso la loro disponibilità al dialogo, ma sottolineano ora la necessità di un intervento urgente da parte dell’Agenzia e dalla parte Politica per risolvere le problematiche sollevate, in mancanza del quale si
attiveranno tutte le iniziative e gli strumenti di mobilitazione consone al raggiungimento degli obiettivi dichiarati.
In attesa di comunicazioni inerenti all’attuazione delle procedure di raffreddamento e conciliazione, si resta a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti e si porgono distinti saluti.
La R.S.U. dell’UD di Como firmato
FP CGIL firmato
CISL FP firmato
UILPA firmato
FLP firmato
USB firmato
CONFSAL UNSA firmato