Anche all'interno dell'Agenzia delle Dogane stiamo assistendo a una vera e propria crisi, non tanto di stabilità economica, quanto di coerenza e compattezza istituzionale. Ripetuti episodi ai danni dei lavoratori delle Dogane della Sicilia testimoniano un progressivo sgretolamento delle norme sulla trasparenza e sulle competenze che rischia di minare il ruolo delle dirigenze regionali come anello di trasmissione tra centro e territorio. La dissonanza tra i valori e gli obiettivi dell'Agenzia e i fatti che qui si segnalano dovrebbero allarmare chiunque abbia a cuore non solo i diritti dei lavoratori, ma anche il buon funzionamento dell'Agenzia.
Non abbiamo bisogno di nuovi regolamenti; l'Agenzia gode di abbondanti normative sia in materia di trasparenza che di competenze sulle responsabilità di impiegati e dirigenti. Abbiamo, però, un urgente bisogno di maggiore ottemperanza, specialmente da parte di quelle cariche che dovrebbero più di altri incarnare le norme dell'Agenzia stessa e che hanno l'autorità, e responsabilità, di renderla esecutiva. Portare avanti la P.A. non significa dichiarare guerre
Unione Italiana Lavoratori Pubblica Amministrazione
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donchisciottiane contro i “fannulloni” pubblici; bensì, da una parte, rappresentare con cura e costanza normative e valori istituzionali e, dall'altra, essere pronti a denunciare chi non lo fa, a discapito della dignità dei lavoratori e dell'integrità dell'Agenzia. Il vero “fannullone” non è un persona – né giammai un'intera classe di lavoratori, come infelicemente suggerito in tempi recenti – ma una schizofrenia istituzionale, una difformità amministrativa, una inadempienza normativa.
È, allora, per dovere deontologico nei confronti dei lavoratori Siciliani e dell'immagine dell'Agenzia delle Dogane che questa O.S. si oppone alle ombre e ai silenzi complici di queste ingiustizie. Noi siamo oggi a conoscenza di alcuni episodi, gestiti dalla Direzione Regionale della Sicilia, non conformi a detta legge. Con la presente, si ritiene doveroso segnalarli agli Organi in indirizzo, e ai lavoratori tutti.
L’Agenzia delle Dogane, come sancito dallo stesso Statuto deve uniformarsi ai principi della trasparenza, cui alle disposizioni della legge 7 agosto 1990 n. 241 e successive modificazioni. Tale norma non è stata sempre rispettata.
Diversi lavoratori non hanno ricevuto le dovute risposte alle istanze trasmesse alla D.R. di Palermo. Le richieste di notizie di questa O.S. spesso restano senza riscontro. Tutto in beffa alla legge sulla trasparenza, alle responsabilità dei titolari dei procedimenti e ai termini attribuiti dalla norma e, comunque, a danno dei dipendenti che pur lavorando nell’interesse della Pubblica Amministrazione vedono violati i propri diritti.
A conferma si citano qui di seguito alcuni casi.
Un dipendente, a cui per diversi mesi era stato bloccato il pagamento del rimborso spese per aver partecipato ad un corso di formazione, ha dovuto chiedere l’intervento del proprio rappresentante sindacale regionale. Le richieste di quest’ultimo sono rimaste inevase dal Direttore Regionale per la Sicilia. Grazie all’intervento degli organi nazionali di questa O.S. e degli Organi Centrali dell’Agenzia delle Dogane, dopo diversi mesi, il rimborso è stato effettuato, ma né l’interessato né la sigla sindacale regionale hanno ricevuto risposte alle reiterate istanze.
Questa O.S. ha chiesto al Direttore Regionale per la Sicilia, ai sensi della normativa vigente, l’assegnazione delle somme fatta agli Uffici dipendenti per il lavoro straordinario ed i criteri adottati per la ripartizione. Sono trascorsi mesi e questa sigla non ha ricevuto risposta. Trattasi di gestione di fondi, per i quali i contratti sanciscono, prima dell’assegnazione agli uffici dipendenti, gli incontri con le OO.SS., a livello regionale.
Le organizzazioni sindacali provinciali di Palermo CGIL, CISL e UIL hanno da tempo chiesto al Direttore Regionale per la Sicilia i dati concernenti la prestazione di lavoro straordinario dell’Ufficio della Direzione Regionale e del Distretto. Anche detta richiesta non ha avuto riscontro.
Ad un funzionario doganale che, a seguito della notifica concernente la diminuzione del punteggio attribuito per il passaggio di fascia economica, ha con nota di riscontro dimostrato di aver trasmesso, a suo tempo, la documentazione riguardante i titoli per i quali è stato diminuito il punteggio, la D.R. non ha ancora risposto. Sono trascorsi diversi mesi.
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Un collega, già deceduto, in pensione dal mese di luglio 2007, aveva più volte sollecitato la liquidazione definitiva della pensione alla D.R. ma senza alcun esito; la moglie ha continuato a chiedere inutilmente la liquidazione definitiva della pensione del coniuge defunto. Ad oggi nessun esito.
Un’altra collega, in pensione dal mese di agosto 2007, dopo cinque anni, aspetta invano la liquidazione definitiva della pensione. Per detti colleghi questa O.S. ha scritto al Direttore Regionale ed ancora attende risposta.
Si è, altresì, a conoscenza di colleghi che non sono stati mandati ai corsi di formazione, mentre un’altra è stata segnalata in un corso a Roma senza essere preventivamente interpellata, quando poteva essere impedita per impegni precedentemente assunti e/o gravi motivi di famiglia. Detti casi sono stati segnalati sia alla scrivente che alla D.R. dalla segreteria provinciale di Catania.
Con nota della segreteria provinciale UIL di Catania, diretta al Direttore Regionale, e per conoscenza alla scrivente segreteria regionale, è stata segnalata l’erronea attribuzione del compenso relativo al budget di sede 2009 nei confronti di un dipendente con la qualifica di ingegnere che aveva fatto verifiche tecniche ed al quale l’U.D. di Catania non aveva riconosciuto le spettanze, cui all’art. 23 del CCNI. La Direzione Regionale non ha risposto; il collega, in atto, non ha ricevuto quanto spettante.
Infine, si riafferma quanto già comunicato con la nota del 04.06.2012, diretta agli Organi Centrali dell’Agenzia delle Dogane, riguardo i tavoli tecnici che il Direttore Regionale per la Sicilia vuole istituire negli Uffici delle Dogane, per i quali ha effettuato già delle comunicazioni alle OO.SS. provinciali di Catania e Messina. Al riguardo si rileva che non ci sono accordi che stabiliscano: il personale qualificato per detti tavoli tecnici, il numero dei partecipanti, i tempi, i criteri e quant’altro le parti sociali avrebbero ritenuto opportuno definire per l’istituzione di detti tavoli con lo scopo di individuare i carichi di lavoro del personale degli Uffici delle Dogane.
Questa O.S. ritiene che il D.R. abbia fatto confusione tra l’organizzazione degli Uffici di competenza dei Direttori e i carichi di lavoro. L’organizzazione degli uffici, a norma di legge, è di esclusiva competenza e responsabilità dei Direttori degli uffici, i quali hanno l’obbligo dell’informativa alle OO.SS. e alla RSU. I carichi di lavoro, invece, hanno lo scopo di verificare le dotazioni organiche. Pertanto, sono le amministrazioni che devono provvedere alla loro rilevazione al fine della rideterminazione delle piante organiche, nel rispetto delle relazioni e delle informative sindacali. Il D.Lgs. n. 165/2001 e succ. modif. attribuisce la responsabilità ai responsabili degli uffici e non ai componenti dei tavoli tecnici. In caso di risultati negativi, a chi è attribuibile la responsabilità? A chi ha proposto i tavoli tecnici ovvero ai componenti del tavolo tecnico, compresi naturalmente i rappresentati sindacali estranei all’Amministrazione?
Questa O.S. afferma che, qualora il Direttore Regionale fosse convinto della valenza dei tavoli tecnici e della loro rispondenza ai contratti collettivi nazionali, dovrebbe iniziare dalla Direzione Regionale dallo stesso diretta. Il Direttore Regionale è titolato a trattare con le OO.SS. Regionali, suoi diretti interlocutori, e non con le organizzazioni provinciali con i quali sono titolati ad interloquire i direttori degli Uffici delle Dogane.
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Ebbene, delle due l'una: o la D.R. gode di sovranità discrezionale al di là dei diritti e dei doveri già contratti a livello nazionale, o stiamo assistendo ad uno squarcio normativo a discapito dei lavoratori Siciliani e dell'Agenzia tutta.
Gli episodi di cui sopra sono ingiustizie che gli atti istitutivi dell'Agenzia non ammettono. Sono ombre di silenzi che oscurano le stesse norme di trasparenza di cui si fregia l'Agenzia. Condiscendere a una tale arbitrarietà da parte delle dirigenze regionali rischia di danneggiare non solo i rapporti tra sindacati ed amministrazione, ma anche quei principi di fiducia e trasparenza che sottengono alla collaborazione tra uffici locali e uffici centrali.
Per quanto tempo ancora potrà permettersi l'Agenzia di anteporre alterigia locale a compattezza istituzionale? Quanto ancora potranno rassegnarsi i lavoratori al clima di silenzi e sopraffazioni che continua ad alimentare questo squilibrio territoriale?
È tempo di porre un freno all'inerzia che ha permesso quella schizofrenia istituzionale, difformità amministrativa e inadempienza normativa di cui sopra. È tempo di ponderare poteri e posizioni. È tempo di aiutare la dogana ad aiutare se stessa.
È con questo spirito che, visti i rapporti carenti tenuti dal D.R. con alcune OO.SS., ci preme proporre con la presente una convocazione a livello regionale con la presenza del Dott. Alessandro Aronica – Direttore della Direzione Centrale Personale e Organizzazione – onde risolvere le diverse criticità sopracitate.
Si chiede ai Segretari Generali di prendere adeguati provvedimenti per il rispetto dei rapporti sindacali e, soprattutto, per la tutela dei lavoratori.
Il Segretario Regionale
Andrea Mangraviti
Firma autografa sostituita a mezzo stampa,
ai sensi dell’art. 3 del D.Lgs 39/93
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