VERTENZA FISCO: L’INCONTRO CON IL VICEMINISTRO NON È STATO RISOLUTIVO. PER LE SOLUZIONI A REGIME SIAMO FERMI A UN ANNO FA Bene il rifinanziamento dei 51 milioni per il 2025, che però scendono a 23 dal 2026. Ma c’è ancora troppa nebbia sulla norma che dovrebbe evitare i tagli al salario.

Ieri mattina ci siamo finalmente incontrati con il Viceministro Maurizio Leo per discutere della vertenza fisco e di come trovare soluzioni a regime per l’odioso taglio al salario accessorio alle lavoratrici e ai lavoratori delle agenzie fiscali. Il Viceministro si è scusato per i tanti rinvii, che ha attribuito alla propria volontà di non presentarsi a “mani vuote” all’incontro con i sindacati. Ha quindi rimarcato lo stanziamento straordinario, già comunicato dalle scriventi organizzazioni sindacali ai lavoratori, anche per il 2025 all’interno della Legge 69/2025 (Decreto PA convertito) e pari a 51 milioni di euro, che scenderebbero però, a partire dal 2026 a soli 23 milioni (18 per l’Agenzia delle Entrate e 5 per l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli).

Quest’ultima cifra (i 23 milioni) dovrebbe costituire il cosiddetto “pavimento” di fondi garantiti per il raggiungimento degli obiettivi di convenzione, ai quali si aggiungerebbero somme addizionali in base ai risultati raggiunti ulteriori a quelli fissati in convenzione dalle due agenzie, attraverso un non meglio specificato intervento normativo da introdurre nella legge di bilancio per il 2026.

FP CGIL e UIL PA hanno ringraziato il ministro per lo stanziamento straordinario di fondi anche per il 2025 ma, al tempo stesso, hanno rimarcato che l’indeterminatezza delle soluzioni a regime non ci lascia affatto tranquilli e che pertanto è nostra precisa richiesta seguire passo passo la messa a punto della nuova norma.

Infatti, se è vero che eravamo stati disponibili a considerare un forte incentivo in caso di superamento degli obiettivi di convenzione, lo è altrettanto che la richiesta sindacale unitaria era stata di partire da una quantità di fondi garantita ed esenti dai tagli in caso di raggiungimento degli obiettivi.

Purtroppo, i 23 milioni garantiti sono si e no il 15 per cento dei fondi che ogni anno sono tagliati ai lavoratori e pertanto non ci possiamo accontentare di una somma così bassa. Per darvi un ordine di grandezza, si tratterebbe di circa 500 euro lordi all’anno pro capite a fronte degli oltre 3.500 di taglio. Una somma troppo bassa per immaginare di remunerare lo sforzo che ogni anno facciamo per traguardare gli obiettivi. Per questo, pur senza chiudere la porta alle eventuali soluzioni che ci verranno proposte, siamo molto cauti e intendiamo tenere altissima l’attenzione per evitare che solo in caso di ulteriore e considerevole crescita dei carichi di lavoro si possa avere quello che ci spetta. Siamo le uniche pubbliche amministrazioni la cui produttività è misurata in modo accurato e puntuale e non meritiamo affatto di essere remunerati solo se i carichi di lavoro, già al limite, cresceranno ancora.

Dobbiamo dire che siamo rimasti sorpresi nel leggere nella giornata di ieri un comunicato incredibilmente tranquillizzante da parte dei nostri ormai ex compagni di strada, cioè i sindacati con i quali avevamo iniziato ormai 7 anni fa la vertenza per superare i tagli al nostro salario accessorio. Lo ripetiamo per l’ennesima volta: le richieste fatte fino ad ottobre del 2024 erano comuni e partivano da somme certe da erogare al personale che non possono essere di 20 euro al mese netti per il raggiungimento degli obiettivi di convenzione.

Pertanto, come abbiamo già detto, restiamo cauti perché sulle soluzioni a regime, nell’ultimo anno, non è stato fatto un solo passo avanti e anche ieri non sono state illustrate eventuali proposte; anzi, è stato dichiarato che sarebbero tutte da costruire. Crediamo che nessun lavoratore si sia mobilitato in questi anni con assemblee, stati di agitazione e altro per vedersi riconosciuti 20 euro netti al mese. Noi, quindi, pur senza pregiudizi, restiamo critici per i tempi che si continuano a dilatare e perplessi per le soluzioni che ancora non sono state messe sul tavolo delle trattative.

Nel presidio sotto la sede del MEF del 3 aprile scorso, organizzato congiuntamente da FP CGIL e UIL PA, che ha determinato un forte pressing e contribuito a che l’autorità politica presentasse il successivo 17 aprile l’emendamento con le risorse assegnate ed in premessa descritte, avevamo posto ulteriori tematiche al Viceministro. Ieri, in occasione della riunione, approfittando anche della presenza dei direttori delle due agenzie fiscali, abbiamo ribadito alcune criticità presenti e da superare politicamente:

• Taglio del personale delle due agenzie fiscali varato dall’ultima legge di bilancio;

• Problemi che sta creando la sperimentazione della riorganizzazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli a lavoratrici, lavoratori, imprese e operatori del settore delle due regioni coinvolte (Emilia Romagna e Marche);

• Piano straordinario di assunzioni per l’ADM, promesso già per il 2025 e mai concretizzatosi;

• Accelerazione dell’assunzione degli idonei di tutti i concorsi aperti per l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli;

• Assunzione degli idonei dei concorsi per dirigente delle due agenzie fiscali anche con la possibilità di assegnazione a copertura dei numerosi posti non coperti nell’organico del MEF.

Su tutte le materie abbiamo avuto assicurazione da parte dell’autorità politica e dimostrazione d’impegno atte a possibili soluzioni. Per la riorganizzazione dell’ADM il direttore, sollecitato dallo stesso Viceministro, ha assicurato convocazioni ed eventuali correzioni di rotta che dovessero rendersi necessarie in tempi brevi che, a nostro avviso, devono riguardare anche alcuni aspetti iniziali già presentati dalla Direzione DODT nelle fasi di confronto preliminare. Anche su questo versante, aspettiamo iniziative concrete prima di dichiararci soddisfatti.

Vi terremo costantemente informati su tutte le materie oggetto della vertenza fisco. Allo stesso tempo andiamo avanti e non arretriamo di un passo per mantenere gli impegni presi con le lavoratrici e i lavoratori.

Roma, 15 maggio 2025

                                                                               FP CGIL                                        UIL PA

                                                                        Iervolino Falcone                       Cavallaro Procopio