di Daniela Pazienza e Angela Fiore
Pari Opportunità -Coordinamento Nazionale Uilpa Dogane e dei Monopoli
La P.A. durante il periodo pandemico, per contenere la diffusione del coronavirus, ha organizzato i servizi facendo ricorso al lavoro agile..Tale sistema ha sicuramente accelerato un processo di digitalizzazione e trasformazione già in atto ma utilizzando nuove modalità semplificateampliando il contesto in cui si stanno muovendo le politiche sociali.
A questo proposito, non si può non tenere presente quanto il cambiamento sociale e culturale in atto stia cercando di portare ad una maggiore collaborazione nei compiti di cura della famiglia, teso anche al bilanciamento dei ruoli nella società e nel lavoro. Una vera uguaglianza è ancora in divenire in quanto le donne sono ancora le principali depositarie del lavoro di cura, però i permessi e i congedi concessi ai genitori lavoratori ne sono un’espressione della politica.
L’equilibrio tra il tempo dedicato alla vita familiare e alla vita lavorativa - work life balance - può dare una “nuova” idea di lavoro e di società con l’introduzione di sistemi che prendono in considerazione le esigenze della famiglia, di congedi parentali, di soluzioni per la cura dei bambini e degli anziani, lo sviluppo di un contesto e di un’organizzazione lavorativa tali da agevolare la conciliazione delle responsabilità lavorative e di quelle familiari per le donne e gli uomini .
Un cambiamento del sistema lavorativo, così repentino ma necessario per la tutela della salute, come è stato vissuto dai lavoratori e dalle lavoratrici? Quanto e come il lavoro agile ha ridisegnato ruoli, competenze e organizzazione delle proprie attività lavorative ma anche delle attività di cura della famiglia? Quanto può incidere il ricorso al lavoro agile sulle relazioni umane, sul bisogno di socialità, sul benessere lavorativo? Quanto l’uso degli strumenti digitali riesce a compensare la presenza fisica nel lavoro?
(testo integrale della relazione nel file PDF allegato)