Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

L’Agenzia fuori dal contratto

Stato di agitazione inevitabile

Cari colleghe e colleghi,dobbiamo prendere atto che la fase del “confronto” prevista dall’art. 5 del CCNL Funzioni Centrali relativamente alla rideterminazione dei profili professionali è stata considerata chiusa dall’Agenzia senza che siano state discusse e approfondite le proposte e le valutazioni che abbiamo portato al tavolo.Confronto portato avanti con un metodo inusuale - nessun dibattito sulle proposte ma solo risposte scritte - che dimostra, se ve ne fosse bisogno, una scarsa considerazione per le reali problematiche che vive il personale e per le regole contenute nel CCNL Funzioni Centrali.

I lavoratori aspettano da 4 mesi l’attuazione del Contrato Integrativo - grazie al nostro impegno quasi del tutto definito - per vedersi riconosciute la riorganizzazione e la rivalutazione dei turni, la ridefinizione delle indennità di confine e di disagiata sede, gli incentivi economici nei posti di lavoro, la regolamentazione della mobilità volontaria, il telelavoro. Tantissimi colleghi - a fronte di una carenza di oltre 3000 unità - ci hanno chiesto da tempo di procedere allo scorrimento delle graduatorie di mobilità o alla attivazione di una procedura di acquisizioni in comando. I più temerari hanno ritenuto che sarebbe arrivato il momento di aprire la trattativa per definire le risorse accessorie del Fondo relative al 2019.

Come sapete abbiamo unitariamente chiesto più volte, da mesi, di aprire il tavolo su tutte queste materie. Cosa ha deciso invece l’Agenzia?

Al netto di nuove, costose acquisizioni di divise, logo e auto di servizio, ha prodotto solo la proposta di ridefinite in toto tutti gli attuali profili professionali.

E, come se non bastasse, i contenuti della proposta sono in netto contrasto con le disposizioni del CCNL Funzioni Centrali, ma quello che è grave è che tale decisione produrrà la disarticolazione della organizzazione degli uffici, una illogica divisione tra il personale e una illegittima gerarchizzazione all’interno delle tre aree professionali.

Ci limitiamo solo a ricordare che il CCNL Funzioni Centrali fa espresso rinvio ai contratti precedenti riguardo alla classificazione e all’ordinamento del personale. Non a caso tutte le amministrazioni (anche la nostra) hanno concordato con le OO.SS. di istituire presso l’Aran - per rivedere ed uniformare i diversi sistemi nei quali è oggi inquadrato il personale - una apposita Commissione Paritetica.

Ma fino alla definizione del nuovo sistema di classificazione restano in vigore le norme precedenti che prevedono un ordinamento in grado di consentire una “gestione flessibile del personale” di “garantire la migliore corrispondenza delle prestazioni dei dipendenti agli obbiettivi di Agenzia” di superare “l’eccessiva parcellizzazione derivante dalla legge 312/1980 attraverso la costituzione di profili che contengano al loro interno attività tra loro simili” e, nel caso di istituzione di nuovi profili, di inquadrare il personale “con il consenso degli interessati”.

Queste le evidenti violazioni contrattuali. Ma cosa ci sembra davvero inaccettabile?

Dove si introduce una “denominazione che qualifica un suffisso per il nuovo profilo” interna alle fasce economiche (alla fascia F2 della prima Area, alle fasce F3-F4 della seconda e terza Area viene attribuita la qualifica di “scelto”; alle fasce F5-F6 della seconda e terza Area viene attribuita la qualifica di “esperto”) con il dichiarato intento di riconoscere “l’esperienza professionale maturata”, non si entra solo a gamba tesa sul “sistema di classificazione” attuale - non di competenza dei contratti di secondo livello - che riconosce la progressiva crescita dell’esperienza professionale dei dipendenti unicamente attraverso le fasce economiche all’interno di ciascuna Area, senza alcuna ulteriore qualificazione gerarchica.

Con tale scelta si produce una incomprensibile, illogica e contraddittoria penalizzazione della “esperienza professionale maturata” nel tempo dai colleghi in F4 ed F6, affibbiando di contro una impropria esperienza professionale, ad esempio, a dipendenti assunti in F3 della seconda Area con il prossimo concorso.

E dove si istituiscono 24 “nuovi profili in sostituzione di tutti quelli precedenti”, non si è in contraddizione solo con il CCNL.

Si è deciso – tornando indietro di 40 anni – di parcellizzare il lavoro per mestieri, tra i quali alcuni inconferenti rispetto ai compiti istituzionali dell’Agenzia (vedi il D. l.vo 300/1999) come quelli di “cuoco”, “meccanico”, “infermiere”, “architetto” ecc. che, a dotazione di personale invariata,

diminuirebbero le professionalità utili alle attività strategiche di lotta all’evasione fiscale ed accertamento dei reati extra-tributari di competenza dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

E si è deciso non solo di dividere il personale, inquadrato in profili diversi, ma con funzioni identiche e sovrapponibili, sulla base del diploma di laurea (funzionario-fiscalista-esperto di relazioni internazionali) ma anche di produrre conseguenze paradossali, con uffici locali dove la presenza di profili tecnici metterebbe a rischio il conseguimento delle finalità istituzionali dell’Agenzia.

Infine l’Agenzia ha deciso di inquadrare “d’ufficio”, dunque assolutamente in modo discrezionale, tutto il personale “sulla base dei titoli di studio e professionali nonché della esperienza professionale maturata” senza alcun ulteriore criterio chiaro che identifichi i termini di passaggio ai nuovi inquadramenti, in evidente contrasto con il CCNL Agenzie Fiscali.

La decisione infatti priva i dipendenti del diritto ad esprimere il consenso al cambio di profilo e lascia i tantissimi colleghi che non sono in possesso del titolo di studio alla unilaterale disposizione di essere “collocati nel profilo professionale più coerente alla propria esperienza professionale”.

E quali compiti dovrebbero svolgere da ora i dipendenti? Secondo l’Agenzia le mansioni dei profili precedenti (abrogati!) quelle del profilo - scelto dall’Agenzia - ma anche quelle non “attinenti al proprio profilo professionale”. Così mentre da un lato si ingabbiano le attività suddividendole in 24 profili poi si pretende che tutti facciano tutto, anche quello che facevano prima!

Basta davvero! Sappiamo che i lavoratori di una agenzia così specialistica, che ha bisogno di tutto tranne che della disarticolazione dell’organizzazione dei servizi, hanno capito bene la posta in gioco!

Per questo abbiamo deciso la

proclamazione dello stato di agitazione

con effetto immediato di tutto il personale, abbiamo avviato subito la procedura per un pronunciamento dell’Aran sull’intera vicenda e abbiamo coinvolto il Ministro dell’Economia e delle Finanze e della Funzione Pubblica e gli organi di stampa.

Nei prossimi giorni, se non ci sarà un ripensamento da parte dell’Agenzia, promuoveremo forme di lotta ed iniziative specifiche comunicandole tempestivamente.

Roma 11 gennaio 2021

FPCGIL              CISLFP                  UILPA

Iervolino              De Caro                Procopio

                             Fanfani