Esito della riunione della Commissione paritetica sul sistema di classificazione e sull’ordinamento professionale del Comparto delle Funzioni centrali
Nella mattinata dello scorso 16 gennaio si è tenuta la riunione della Commissione paritetica sull’ordinamento professionale.Il Presidente dell’Aran, in considerazione della documentazione prodotta dalle parti nonché delle risorse stanziate per i rinnovi contrattuali nella legge di stabilità e dell’ipotesi di un “Memorandum” che possa tracciare il percorso per uscire dall’attuale situazione di stallo, ci ha rappresentato di voler procedere all’elaborazione di un documento che, una volta consegnato al Governo, possa costituire il punto di riferimento sia per l’elaborazione dell’Atto di indirizzo sia per evidenziare le tematiche che dovranno essere contenute nel citato “Memorandum”.
Il documento dovrà evidenziare le convergenze tra le parti sulle criticità esistenti e le diverse soluzioni ipotizzate.
Da parte nostra, abbiamo apprezzato tale intenzione che consentirà di distinguere una fase di analisi ed un momento di proposta.
Siamo convinti, infatti, che per superare le problematiche siano necessari degli interventi normativi che rendano possibile individuare soluzioni alle criticità esistenti, in primis il problema del mansionismo ed il superamento della I area.
Bisogna prevedere, in questa occasione, una fase di “sanatoria” che sia in grado di riconoscere i sacrifici sopportati in questi ultimi dieci anni dai lavoratori pubblici che - oltre al blocco salariale - hanno subìto il mancato riconoscimento dell’accrescimento professionale. Questo personale, infatti, si è fatto carico di garantire la funzionalità della macchina amministrativa nonostante i tagli di risorse economiche e di personale. Successivamente, in coerenza con l’auspicato ricambio generazionale, dovremo immaginare un nuovo sistema ordinamentale che tenga conto dei processi di ammodernamento strumentale e di merito che la P.A. deve affrontare, quali la digitalizzazione, finalizzando i comportamenti alla soluzione dei problemi piuttosto che all’esaltazione burocratica del rispetto delle procedure e ponendo la soddisfazione del cittadino quale scopo dell’azione amministrativa.
Dobbiamo aver chiaro il contesto di regole che governano il rapporto di lavoro pubblico prima di poter elaborare proposte che non solo dichiarino di risolvere le criticità ma che siano poi davvero in grado di poterlo fare. Occorre prevedere un modello ordinamentale che tenga conto delle evoluzioni in atto e che sia in grado di regolare un approccio lavorativo che è destinato a mutare soprattutto in ragione dell’evoluzione delle innovazioni tecnologiche che consentiranno di effettuare le prestazioni lavorative con modalità significativamente diverse da quelle oggi in atto, come lo “Smart Working”. Allo stesso modo, è necessaria una ricognizione delle professionalità e della loro evoluzione all’interno dei processi lavorativi.
Naturalmente, ci sentiamo impegnati in un confronto inteso a valorizzare le convergenze nonché le eventuali soluzioni di sintesi che possano far premio di tutti i contributi.
Noi auspichiamo di poter vedere tracciato questo percorso nell’atteso “Memorandum” tra Governo e parti sociali, ritenendo che lo stesso debba essere lo strumento per dare risposta ai nostri obiettivi.