Incontro con le OO.SS.

Nella giornata di ieri, si è svolto l’incontro annuale relativo all’informativa alle OO.SS. sulle Convenzioni  tra le Agenzie fiscali e il MEF. Per la parte pubblica erano presenti la prof.ssa Lapecorella, Direttore Generale delle Finanze, i Direttori delle Agenzie fiscali, dott.ssa Orlandi e dott. Peleggi, nonché i vertici delle direzioni centrali del Personale e delle direzioni centrali Amministrazione, pianificazione e controllo delle due Agenzie.

L’incontro, purtroppo come accaduto negli ultimi anni, è stato negativamente caratterizzato dall’assenza dell’autorità politica al tavolo di confronto. Probabilmente nessun sottosegretario, visto peraltro la data del 7 agosto, era disponibile a presiedere questo importante momento di  confronto.

Tali circostanze, unitamente al fatto che solo in agosto si discute delle Convenzioni quando invece le attività delle Agenzie fiscali sono ormai da molti mesi pianificate ed avviate, ha fatto sì che i temi affrontati  coinvolgessero anche le aspettative e le tematiche sul nuovo modello di Convenzione previsto per il 2016 dal Decreto Legislativo sul riordino delle Agenzie fiscali attualmente in corso di approvazione.

Come UILPA, abbiamo coerentemente ribadito le nostri posizioni già espresse in sede di audizioni parlamentari.

Più nello specifico abbiamo incentrato principalmente il nostro intervento sui piani aziendali delle Agenzie e sulle strategie in materia di risorse umane e sistema incentivante riportati nelle Convenzioni.

Piani delle Agenzie.

Abbiamo evidenziato come l’essenza dell’attuale indirizzo politico della riforma del sistema tributario orientata al c.d. “cambia verso” cioè l’approccio del Fisco maggiormente indirizzato alla “tax compliance”, al recupero del “tax gap”, alla semplificazione amministrativa per il cittadino cercando di ridurre al minimo “…controlli pervasivi”, principi su cui già si basano le Convenzioni di quest’anno, possano trovare condivisione anche da parte della nostra O.S. purché tale nuovo approccio venga concretamente declinato partendo da una effettiva semplificazione degli obblighi tributari e di riduzione, oltre che del carico fiscale, degli obblighi e degli oneri fiscali nei confronti del cittadino/contribuente. Evidentemente, però, riteniamo non potrà essere depotenziata quella che comunque deve restare, al contempo, la contestuale mission delle Agenzie di recupero dell’enorme evasione ed elusione fiscale.

In questo senso, infatti, abbiamo espresso tutta la nostra preoccupazione, ad esempio, nell’apprendere in questi giorni le possibili proposte del Governo di elevare le soglie di punibilità in relazione ad alcuni reati tributari. In tale ipotesi, certamente, non si tratta di “tax compliance” ma di fornire tutele ai grandi evasori.

Segnale positivo, diversamente, si evidenzia nel piano annuale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli con riferimento gli obiettivi prefissati in quanto gli stessi si concentrano principalmente su dati qualitativi e non solo quantitativi come avveniva in passato o nel piano dell’Agenzia delle Entrate quando si evidenzia la necessità di una propedeutica analisi del rischio di evasione al fine di una efficacia selezione dei soggetti da sottoporre a controllo.

Con riferimento sempre alle attività dei piani aziendali delle Agenzie la nostra O.S. ha ancora evidenziato l’errore (a nostro giudizio) di pianificazione delle attività previste per il 2015 per l’area Territorio (ex Agenzia del Territorio) che sono state incentrate sin dall’inizio dell’anno 2015 sul c.d. “aggiornamento dei dati catastali” senza che poi fossero supportate, in termini di indirizzo politico e normativo, dal previsto decreto legislativo che il Governo doveva emanare a seguito della legge delega di riforma del fisco e che diversamente è stato rinviato sine die. Sebbene, quindi, tale aspetto è stato riportato nella Convenzioni nei termini di attività svolte “…comunque utili a migliorare la qualità del sistema informativo disponibile…” riteniamo che, in termini di maggiore efficacia dell’azione amministrativa e di recupero di evasione, sia stato un errore abbandonare le proficue attività condotte negli anni precedenti relative all’alta valenza fiscale (ricerca immobili fantasma, ecc.).

Strategie in materia di risorse umane e sistema incentivante.

Sul presupposto di tutta evidenza che le Agenzie fiscali costituiscono, per il sistema Paese, amministrazioni strategicamente rilevanti non può che essere altrettanto strategico investire sulle risorse umane.

Su tali premesse abbiamo evidenziato la necessità che i vincoli normativi che frenano le assunzioni nell’ambito del pubblico impiego debbano essere rimossi affinché le Agenzie possano invertire la tendenza della costante riduzione del numero di personale a fronte dell’aumento degli obiettivi assegnati.

In quest’ottica necessita che si dedichi particolare attenzione alle professionalità già esistenti in entrambe le Agenzie. Attenzione che va esplicitata, oltre che con la formazione continua, con la costante possibilità di sviluppi di carriera sia all’interno dell’area professionale sia tra le aree.

In particolare, in merito allo sviluppo tra le aree, abbiamo evidenziato come l’Agenzia delle Entrate non ha inteso dedicare adeguata attenzione e che nei concorsi “esterni”, recentemente banditi, oltre a prevedere criteri non coerenti rispetto ad una valorizzazione del personale interno, abbia riservato percentuali di quota di riserva ai lavoratori di II area assolutamente irrisorie rispetto a quello che l’attuale ordinamento, seppur restrittivo, consentirebbe.

Con riferimento all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, abbiamo ribadito la necessità di dare concreta attuazione all’art. 269 della Legge di stabilità 2015 e quindi di procedere all’assunzione in III area degli idonei interni che, fra l’altro, consentirebbe di colmare, almeno parzialmente, la carenza di personale della III area oggi esistente. A tal proposito il Direttore del Personale ha confermato l’intento dell’Agenzia di provvedere, coerentemente al dettato normativo, e ha prospettato, al contempo, la necessità che l’assunzione in III Area avvenga contestualmente per tutti i lavoratori.

In merito al sistema incentivante del personale, previsto nelle Convenzioni, abbiamo ribadito l’inadeguatezza sia per i tempi di erogazione (i lavoratori attendono ancora la liquidazione del salario accessorio del 2013) sia per i continui tagli.

Con il nuovo modello di Convenzioni, previsto per il 2016, sembrerebbe che si esca dall’attuale sistema incentivante in cui una parte rilevante delle risorse vengono assegnate attraverso il c.d. “decreto ex comma 165” (art. 3, comma 165, della L. n. 350/2003) con notevole ritardo e con incertezze di quantificazione, facendo si che le risorse incentivante possano essere erogate ai lavoratori tempestivamente rispetto all’anno di competenza. Per contro, però, abbiamo evidenziato con forza alla prof.ssa Lapecorella, in quanto rappresentante dell’autorità politica, il grave vulnus presente nel nuovo modello di Convenzioni che prevede che il tutto avvenga ad “…invarianza finanziaria”, determinando così che a fronte dei miglioramenti ed incrementi, di anno in anno, degli obiettivi attesi, non si avranno, parimenti, incrementi delle risorse incentivanti. Anzi, già esse partirebbero con l’ennesimo tetto massimo definito sulla base della media di risorse assegnate nel triennio precedente. Insomma, poche risorse sono state assegnate in questi ultimi anni a causa dei tagli normativi e poche ne saranno assegnate! … a prescindere dei miglioramenti in termini di risultati e di efficienza ed efficacia che si potranno ottenere.

Da troppi anni ormai i lavoratori del fisco, oltre a subire, come gli altri lavoratori del P.I., l’illegittimo blocco contrattuale sono stati oggetto di strumentali campagne denigratorie, di delegittimazione, offesi nella loro professionalità e dignità, aggrediti finanche fisicamente.

Percorsi di carriera e riconoscimento professionale vanno sostenuti, sin da subito, a livello politico, legislativo ed amministrativo. Le risorse umane costituiscono, unitamente ad un’efficace riforma del fisco, la vera leva strategica capace di poter concretamente determinare una vera inversione di rotta.

Roma, 8 agosto 2015

Il Segretario Nazionale

     Sandro Colombi