SCIOPERO 17 NOVEMBRE
SERVONO PIÙ RISORSE PER I CCNL PUBBLICI
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Quanto stanziato dal Governo per il rinnovo del contratti è lontanissimo dal recupero dell'inflazione a 2 cifre degli ultimi anni, con una perdita del potere d'acquisto del 16.1%, di fatto i dipendenti pubblici si pagano questo rinnovo e ci rimettono pure!
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L’anticipo previsto dal governo non solo divide i lavoratori dello stato da quelli di enti locali e sanità, penalizza i tempi determinati ma è un modo per mascherare l’insufficienza di risorse per i salari, assorbe oltretutto il bonus del 2023 e le risorse sono solo per un anno.
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Non ci sono risposte per la stabilizzazione dei precari nel settore pubblico, quelli storici, quelli del PNRR e dei Pon e non si danno risposte agli idonei.
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Il Governo non ha ancora attuato la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato incostituzionale il differimento del TFR/TFS dei lavoratori pubblici fino a 7 anni.
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Non si estendono i benefici fiscali per la contrattazione di secondo livello che rimangono solo per il privato e rimane il tetto sul salario accessorio.
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Contro il taglio di 600 milioni di Euro per Regioni, Province e Comuni: a rischio, ancora una volta, il turnover del personale.
OCCORRONO PIU RISORSE PER LA SANITÀ PUBBLICA
TUTELARE I SALARI DI CHI SI OCCUPA
DEI SERVIZI ALLE PERSONE
IL GOVERNO È RIUSCITO NEL MIRACOLO
DI PEGGIORARE LA LEGGE FORNERO
Quanto stanziato per la sanità pubblica è totalmente insufficiente a salvaguardare il SSN, ad eliminare le liste d'attesa, a stabilizzare i precari e per fare nuove assunzioni.
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Quota 103 con la finestra di 9 mesi diventa Quota 103 e ¾, una vera e propria beffa per i lavoratori pubblici. È una vergogna il ricalcolo contributivo di tutti i versamenti che taglia l'assegno pensionistico fino al 20%. È inaccettabile che la pensione non possa superare quattro volte il minimo.
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È inaccettabile la revisione delle aliquote del calcolo delle pensioni liquidate a partire dal 1/1/2024 che penalizza i lavoratori degli enti locali, della sanità e gli insegnanti delle scuole comunali e parificate, degli ufficiali, aiutanti e coadiutori giudiziari.
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Si colpiscono ancora una volta le donne con l'aumento a 61 anni come anzianità per accedere ad "opzione donna".
Vogliamo tutelare il salario di tutti i lavoratori dei servizi pubblici, anche quelli con contratti privati, occorrono più risorse per finanziare adeguatamente tutti i servizi ed evitare il dumping contrattuale.
PER GARANTIRE SERVIZI PUBBLICI EFFICIENTI E PER FERMARE L’IMPOVERIMENTO DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI!
MOBILITIAMOCI!
Contro una Legge di Bilancio 2024
iniqua per il lavoro nei servizi pubblici